Manoscritto membranaceo di grande formato (mm. 407x293), composto di 57 carte, cartulato a lapis con cifre arabiche; sicuramente coi margini rifilati (di circa 20 mm quello laterale), protetto da una coperta in pelle e carta varese di foggia ottocentesca, probabilmente della seconda metà del secolo XIX.
La compilazione è articolata in tre libri che corrispondono alle materie istituzionale-amministrativa, giudiziaria criminale e civile, compresi i danni dati, le disposizioni suntuarie, di polizia urbana, annonaria e daziale. Le rubriche di ogni libro hanno numerazione romana a sé stante: da 1 a 126 il libro I, da 1 a 51 il libro II, da 1 a 117 il libro III. Risultano in totale 295 capitoli, di cui superstiti 273 (perduti 22, dei quali però si conserva il rubricario).
La scrittura è una libraria della prima metà del secolo XIV in inchiostro tannico con titoli di rubrica, capi-lettera e segni di paragrafo in inchiostro carminio. Testo tutto in latino, impaginato a due colonne, con numerose annotazioni e postille in corsiva notarile di almeno sette mani, tutte del secolo XIV. Contiene note interlineari di mano di Menghino Mezzani, notaio ravennate.
Stato di conservazione buono: tre guasti alla membrana di medio-piccola estensione con orli fortemente disgregati alle carte 52-52; una toppa di restauro a bordi sovrapposti alle carte 1-2; un rammendo alla carta 19; passim fori di concia e di tarlo.