Tra i tanti materiali donati da Corrado Ricci alla Biblioteca Classense, il fondo fotografico rappresenta indubbiamente una delle più preziose testimonianze della storia di Ravenna tra il XIX e il XX secolo. Le fotografie facevano parte di quella che lo stesso Ricci denominava “Raccolta storico iconografica topografica”, un corpus composta da fotografie, incisioni, rami, disegni e dipinti. Nelle intenzioni di Ricci, questa raccolta avrebbe dovuto cosituire il nucleo di un futuro "istituto di studi locali ravennati", progetto che non si avviò mai. Ricci decise quindi di valorizzare questi materiali donandoli alla Biblioteca Classense.

Ravenna e i suoi monumenti sono sicuramente tra i soggetti più rappresentati all’interno del fondo. In particolare, l’accurata mappatura dei mosaici bizantini e i restauri dei monumenti ravennati rappresentano anche per gli studiosi di oggi importanti testimonianze iconografiche. A queste si affiancano fotografie della città di Ravenna, fotografie di opere d’arte, resti archeologici e monumenti di altre città d’Italia e d’Europa. Infine, le fotografie rappresentanti alcuni eventi storici, come la visita di Vittorio Emanuele III a Ravenna o gli effetti delle incursioni aeree austriache, danno completezza a un fondo fotografico che diventa imprescindibile per ricostruire la storia di Ravenna e del suo territorio.

Innumerevoli i fotografi le cui opere sono contenute nel fondo, a partire da Luigi Ricci, fotografo professionista e padre di Corrado. A noti fotografi locali, come Umberto Trapani, Pietro Bezzi o Vittorio Chiusoli, si affiancano rappresentazioni fotografiche di importantissimi protagonisti della storia della fotografia italiana, come gli Anderson di Roma, gli Alinari di Firenze e le fotografie dell’Istituto di Arti Grafiche di Bergamo.